E' finita la stagione del SassuoloRoberto De Zerbi, allenatore del club neroverde, ha parlato in conferenza stampa dopo la partita interna contro l'Udinese. Ecco le sue dichiarazioni in conferenza stampa: "Dobbiamo scindere la partita di oggi dal campionato intero e dalla posizione che abbiamo raggiunto. Oggi avremmo meritato qualcosa in più rispetto a quanto dice il risultato. C'è qualche episodio discutibile e dispiace chiudere con una sconfitta. Siamo arrivati ottavi, un risultato strepitoso e il merito va suddiviso in parti uguali con tutti: dal magazziniere, ai giocatori, alla società, al mio staff, alla gente che lavora dietro le quinte negli uffici. Il Sassuolo è un'azienda composta da tantissime persone, mi piace pensare a tutti e ringraziare tutti e attribuire a ognuno di essi il pezzettino per aver raggiunto un risultato storico. E' vero che il Sassuolo si è già qualificato in Europa League, ma arrivare ottavi quando nessuna delle 7 big ha bucato, vuol dire tanto".

Che voto dà al Sassuolo? Si può fare di più l'anno prossimo?
"Un voto altissimo. Sono cresciuti tanti giocatori. Il Sassuolo si basa su un gruppo storico di 5-6 giocatori e attorno a questi ci sono i giovani che quando crescono e vengono venduti a cifre importanti c'è anche il merito di questo gruppo storico che li instrada. Non so se l'anno prossimo possiamo fare di più come classifica ma come prestazioni, come continuità nel campionato sì ed è quello che chiederò quando ci ritroveremo".

Come si spiega il Sassuolo così sorprendente alla ripresa del lockdown?
"Nel girone di ritorno abbiamo fatto 32 punti, post lockdown abbiamo giocato 13, le altre 6 le abbiamo fatte pre lockdown, abbiamo fatto bene anche prima. La professionalità dei giocatori e dello staff che li ha seguiti credo sia stata determinante".

Che stagione è stata?
"Una stagione da ricordare in tutti i sensi. Abbiamo perso entrambi i nostri proprietari e già per quello è una stagione triste e difficile. A questo si è poi aggiunta una situazione per tutti, con il virus, dove c'è anche timore perché tanti giovani erano a Modena da soli, anche a livello di responsabilità non era facile seguirli e dar loro un giusto occhio. E' stata una stagione difficilissima culminata nel migliore dei modi. Mi piacerebbe che ripartissimo con lo stesso spirito: divertimento e ritagliarci un posto nel calcio che conta".

Se la chiamasse un top club lei si sentirebbe pronto?
"Non so se pronto, non sapevo nemmeno di essere pronto quando ho iniziato ad allenare a 34 anni il Foggia, una piazza bellissima ma anche difficile. Mi sono buttato, ho fatto il mio lavoro con passione, dedizione e serietà. Non so se sono pronto. Sono ambizioso ma penso di avere le idee chiare per fare esprimere la mia capacità. Non è un'ansia andare in una grande squadra, è un obiettivo cercando di andare in un certo modo, non tanto per andare".

Teme la cessione dei big?
"No, perché so dove lavoro, so che nella politica della mia società c'è l'eventualità di vendere qualcuno. So che qualche giocatore che ho a disposizione è pronto per giocare in squadre che partecipano alle partecipazioni europee e so anche che se partirà qualcuno verrà rimpiazzato con giocatori di qualità uguale, magari ci vorrà un pochino un po' più di tempo per portarli al valore di quelli che eventualmente porteremo ma comunque saranno di qualità".

Lei porterebbe Caputo, Berardi e Locatelli in Nazionale?
"Mancini è talmente bravo che non ha bisogno dei miei consigli. Dal mio punto di vista interessato, Caputo, Berardi e Locatelli sono pronti per fare i protagonisti in Nazionale, il campo ha detto che lo meriterebbero".

Se dovesse dare un'indicazione su chi l'ha colpita della squadra riuscirebbe a fare dei nomi?
"Raspadori sicuro perché ha giocato troppo poco per quello che meritava. Romagna perché ha tirato la carretta tanto tempo, giocando con la sofferenza di avere un ginocchio messo male e spero che rimarrà con noi".

Sezione: News / Data: Lun 03 agosto 2020 alle 00:28
Autore: Redazione SN / Twitter: @sassuolonews
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