De Zerbi: "Sensi e Demiral via? L'importante è rimpiazzarli. Roma? Felice di essere rimasto"

Roberto De Zerbi, allenatore del Sassuolo, è uno dei protagonisti dell'evento che accompagna l'Europeo Under 21 e oggi salirà sul palco di Reggio Emilia insieme a Zambrotta, Adani e ad altri, un'occasione per promuovere l'evento e per spingere gli italiani a tifare l'Under 21. De Zerbi ha parlato a Sky Sport a margine dell'evento. Ecco le sue parole.

Sensi al Milan?
"Se rimane siamo tutti contenti ma se va via perché qualcuno lo cerca saremmo contenti perché la nostra dimensione è anche accompagnare i giocatori a un percorso di crescita"

Vivi male il periodo del mercato?
"Chi fa calcio vive male comunque, mercato o non mercato. Io non mi preoccupo quando i giocatori forti vanno via. Bisogna avere dei giocatori pronti per sostituirli, non pronti come Demiral e Sensi ad esempio ma con lo stesso potenziale".

Quanto ti sta piacendo l'Italia Under 21?
"Abbiamo giocatori di livello molto alto, siamo forti. Non era facil vincere con la Spagna ma ho visto anche una carica importante, forse perché giochiamo in casa. Possiamo arrivare in fondo anche se ci sono delle nazionali importanti".

I giovani c'erano: bastava cercarli?
"Si va ad annate di solito, questo è un biennio che può darci soddisfazioni".

Tante sirene di mercato nei tuoi confronti: è stato difficile restare a Sassuolo?
"Per me non è stato difficile, è stato naturale anche dopo i colloqui fatti con società e proprietà. Io sono contento di stare dove sto. L'idea è quella di migliorarci. Non è stato un sacrificio o una scelta particolare, voglio continuare con quelli che rimarranno cercando di migliorarci".

Difficile andare a Roma dopo le parole di Totti?
"Non ho pensato a questo, non ho avuto tutto questo tempo per fare questi pensieri. A me dispiace per Totti, io sono Tottiano, l'ho stimato da calciatore. E' triste per quelli super partes vederlo andare via da casa sua a proprio modo. Non mi ha fatto piacere vederlo parlare con il cuore in mano senza le mezze maschere che si indossano quando si va davanti ai microfoni e forse dovremmo ricondurre il calcio un po' più sulla passione".