Sconfitta in casa per 3-0 per il Sassuolo contro il Lecce. Gian Marco Ferrari, calciatore dei neroverdi, ha parlato a Sky Sport al termine della gara odierna. Ecco le sue parole: "Questo non era l'inizio che volevamo fare. La partita si è incanalata nel modo peggiore e sicuramente per demerito nostro. È una sconfitta che fa male, malissimo, ma mancano 5 partite: se siamo quelli di oggi alziamo bandiera bianca ma dato che mancano 5 partite, siamo uomini prima di tutto, l'orgoglio deve venire fuori, per fare più punti possibili da qui alla fine, poi quello che sarà sarà".

Alcune cose le sapete fare bene e lo avete dimostrato, in settimana vi potete guardare negli occhi, poi bisogna cercare trovare le risposte sul campo...
"Le parole ormai stanno a zero, possiamo dirci quello che vogliamo ma parla il campo: la determinazione che ci metti, la voglia di vincere un contrasto e di arrivare prima dell'avversario, tutto questo oggi non c'è stato. Merito al Lecce ma soprattutto demerito nostro perché possiamo fare di più, lo abbiamo dimostrato. È un anno difficile, dobbiamo lottare fino alla fine: è una frase fatta ma dobbiamo farlo per forza".

Ballardini diceva che ci sono 3 punti alla salvezza: ci sono solo 3 punti o maledetti 3 punti?
"È una partita, poi se siamo quelli di oggi sono lontanissimi ma se entriamo con un piglio diverso si possono vedere in maniera diversa. Dobbiamo cambiare qualcosa nella testa, metterci qualcosa in più, non deve essere una partita sì e una no, dobbiamo essere sul pezzo nelle prossime 5 gare".

Lo schieramento del Lecce vi ha sorpreso?
"Sinceramente, non era un problema oggi, eravamo preparati su tutto. Sapevamo che potevano giocare in un modo o nell'altro, poi in settimana puoi provare tante cose ma è come entri in campo quello che conta".

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Gian Marco Ferrari ha parlato anche a DAZN dopo la gara: "Cosa sta succedendo? Se si sapesse sarebbe facile. È un momento difficile, un'annata difficile. Non possiamo essere quelli di oggi, approcciare così una gara così determinante come quella di oggi è come suicidarsi. Ad oggi siamo a 2 punti dalla salvezza, bisogna vederlo come un traguardo che si può raggiungere, altrimenti siamo già morti. Bisogna dare tutto ma non con le parole, coi fatti".

Come si trasforma questa delusione in un messaggio di positività e speranza?
"Bisogna lavorare a testa bassa, sono frasi fatte ma è l'unica soluzione. Bisogna liberare la testa e tirare fuori più l'uomo che il calciatore in questa situazione. Ci vuole più orgoglio, più cuore, altrimenti si va in campo e si fa una figura di merda".

Ve lo dite questo?
"Sì, parliamo tutti i giorni, ma si può dire tutto quello che si vuole ma quello che dimostri quando vai in campo è quello che realmente dici".

Sezione: News / Data: Dom 21 aprile 2024 alle 16:37
Autore: Manuel Rizzo
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