Il paradosso di questa assurda e per certi versi irreale stagione del Sassuolo è racchiuso tutto in un risultato. Stadio San Siro, in un tempo non molto lontano, mercoledì 27 settembre dei piccoli eroi in maglia bianca con la banda neroverde sconfiggono i più potenti nerazzurri. Il Sassuolo Calcio guidato da Alessio Dionisi ha appena battuto la Juventus per 4-2 tra le mura amiche, infliggendo la prima sconfitta stagionale alla formazione di Allegri che era partita a fari spenti, salvo poi accenderli e vederseli anche rompere, alla rincorsa dell'Inter scudettata di Simone Inzaghi, sin dalle prime battute della stagione battistrada della Serie A. Unico turno infrasettimanale della stagione. Sesta giornata del campionato. Il bottino dei nerazzurri dopo 5 giornate: 2-0 al Monza e 2-0 a Cagliari, 4-0 alla Fiorentina di Italiano, 5-1 ed ennesima scoppola all'ex neroverde Pioli nel derby che poi diventerà l'allenatore che ha perso più stracittadine milanesi di lì a poco, e infine 1-0 a Empoli.

Ruolino di marcia impressionante per l'Inter con 5 vittorie su 5 in campionato e un solo pareggio, una settimana prima, in Champions League contro l'insidiosa Real Sociedad. Il Sassuolo di Dionisi si presenta con 2 vittorie, contro il Verona e contro la Juventus, e 3 sconfitte contro Atalanta, Napoli e Frosinone. Insomma, sulla carta ci sono tutti i presupposti per assistere a una carneficina. E invece poi capita che nei pochi giorni che hanno preceduto il match si è parlato tanto dello spauracchio Sassuolo che ha spesso banchettato a San Siro lasciando pure la mancia, e che Simone Inzaghi decide di mandare in campo tutti i migliori.

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Anche quella, col senno del poi, diventerà una mossa pro-Sassuolo perché dà grande consapevolezza ai neroverdi. "Vi rispettano e vi temono": quello il segnale. E al segnale di Dionisi il Sassuolo scatena l'inferno vincendo in rimonta per 2-1, perché al gol di Dumfries allo scadere del primo tempo, è corrisposta una grande reazione nel secondo tempo. San Siro pronto a fare festa, già immaginava la sesta, ma non ha fatto i conti con Domenico Berardi. Chi se non lui. Nel giro di 9 minuti, prima l'assist per il gol di Nedim Bajrami al 54', poi la rete del sorpasso al 63' nonostante il raddoppio in marcatura di Mkhitaryan per non concedergli il mancino ma lui se lo è preso lo stesso il mancino: giocata delle sue che anche se lo conosci non lo prendi mai, tiro a giro sul secondo palo e gran gol. San Siro ai piedi di Mimmo. San Siro ai piedi del Sassuolo. Non una vittoria per sbaglio come l'ha definita carinamente l'ex Pioli.

Alzi la mano chi, dopo quelle due vittorie contro Juventus e Inter, si aspettava una stagione del genere. Paradossalmente (altro paradosso sì) forse quelle due vittorie hanno fatto male agli emiliani perché li hanno illusi. E le illusioni aiutano ad alimentare i sogni ma molte volte hanno le spine, fanno male. I neroverdi credevano di avere più certezze e credevano di essere più forti. Credevano di disputare magari il 'solito' campionato da ammazza-grandi con le prime pagine dei giornali e tutte le attenzioni addosso e poi il compitino contro le altre per "mancanza di stimoli". Così non è stato. La stagione, comunque andrà, lascerà una magra consolazione, quella di aver conquistato 9 dei 26 punti contro tre delle prime quattro in classifica quando affrontate (a gennaio arriverà anche la vittoria sulla Fiorentina, all'epoca quarta). Ma è una consolazione che non consola. Altro paradosso. Altro rimpianto.

Sezione: News / Data: Mar 23 aprile 2024 alle 14:38
Autore: Antonio Parrotto
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