C'era il pericolo di un'altra Modena ma almeno stavolta il turno è passato: Sassuolo ai 16esimi di Coppa Italia dopo aver vinto per 5-2, dopo i supplementari, in casa del Cosenza. Non senza patemi. Non senza difficoltà. Non senza dubbi e incertezze. Abbiamo imparato ad andare oltre il risultato (bugiardo nelle proporzioni) e ieri nel primo tempo si è visto quello che non si dovrebbe più vedere perché - si dice - che uno dagli errori impara. Ma il Sassuolo sembra non imparare mai. Altro atteggiamento sbagliato, altra gara iniziata con supponenza dai neroverdi, scesi in campo senza la giusta mentalità e andati in difficoltà con dei 'banali' ed elementari lanci lunghi. Il Sassuolo 3.0 di Dionisi è ancora un cantiere aperto e non potrebbe essere altrimenti e ovviamente va dato del tempo al tecnico per poter assemblare gli elementi a sua disposizione e per poter trovare la quadra anche a livello tattico. Sono arrivati 8 giocatori (e ne arriveranno ancora altri, verrà superata la doppia cifra), tanti giovanissimi, ma ieri in campo dall'inizio c'erano solo due volti nuovi (Vina e Viti in difesa) e ci si aspettava un Sassuolo diverso, memore della figuraccia dello scorso anno al Braglia di Modena ma così non è stato: Cosenza aggressivo, seconde palle ai rossoblù, troppa sufficienza e atteggiamento difensivo ancora poco convincente (eufemismo).

Il Sassuolo, dopo lo svantaggio iniziale, ci ha provato solo con qualche guizzo isolato di Laurienté e ha trovato il pari premendo sull'acceleratore solo nel recupero del primo tempo, grazie a una bella giocata di Bajrami. Nel secondo tempo però qualcosa è cambiato. La strigliata di Dionisi è servita se non altro a vedere in campo una squadra più cattiva e reattiva. Peccato per la solita disattenzione in difesa su palla inattiva, vecchio tallone d'Achille dei neroverdi, che ha regalato un finale infuocato, con il Cosenza che ha rischiato il colpaccio in due occasioni. Poi la gara è stata chiusa dall'espulsione di Calò e lì il Sassuolo ha dilagato facendo prevalere il suo maggiore tasso tecnico (bene Boloca in gestione dopo l'uscita di Maxime Lopez, un caso?) e anche l'uomo in più. Tra le note positive i subentrati, con Ceide, Mulattieri, Boloca e Volpato che hanno avuto un buon impatto sulla gara e anche il gol su rigore di Pinamonti (la sua esultanza dice molto sull'annata trascorsa). C'è tanto da lavorare in vista del debutto in programma tra una settimana.

Chiosa finale sull'assenza di Domenico Berardi. La scusa, ops, la motivazione ufficiale è legata alla nascita del secondogenito Riccardo, come vi abbiamo anticipato già ieri, ma tornano alla mente i vecchi fantasmi di due anni fa quando, con il calciomercato Sassuolo ancora aperto e con due gare di campionato da giocare, l'attaccante non scese in campo contro il Verona e contro la Sampdoria, ufficialmente per un piccolo infortunio (ma vi ricordate che poi gli fu tolta la fascia da capitano?). Sarà il tempo a raccontarci la verità. Ora però bisogna pensare al debutto in Serie A perché tra una settimana si comincia a fare sul serio. C'è l'Atalanta del Gasp, avversario da sempre ostico e sicuramente molto complicato da affrontare. E il Sassuolo si avvicina all'appuntamento ancora una volta con il tormentone Berardi...

Sezione: Editoriali / Data: Lun 14 agosto 2023 alle 12:30
Autore: Antonio Parrotto / Twitter: @AntonioParr8
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