La Serie A prova a mettersi al sicuro. Lega e FIGC, secondo quanto riferito da La Repubblica, pensano a 'una bolla' stile NBA per evitare la crisi più profonda senza la disputa delle partite. Il campionato di Serie A è appeso al filo dei contagi, lo sanno la Federcalcio e la Lega calcio, lo sanno soprattutto i club che, da mesi, faticano drammaticamente a trovare liquidità, senza abbonamenti, spettatori e sponsor che pagano poco. E per evitare il fallimento dell'intero sistema calcia esiste un'unica strada: giocare! Una delle idee sarebbe quella della bolla, 'promossa' anche da De Zerbi, che ha parlato però di soluzione estrema.

Una soluzione, di cui nessuno vuole apertamente prendersi la paternità, l'ormai famosa "bolla". Tutte le squadre chiuse in ritiro - sul modello della NBA - anche solo per due settimane, uscendo solo per giocare, con test ogni 4 giorni. Questo permetterebbe di evitare di smaltire i molti casi senza che nel frattempo se ne aggiungano altri, non rischiando così di interrompere il campionato. L’idea della "bolla", però, ha un grosso ostacolo: non piace ai calciatori, molto contrari già a maggio, quando pareva l’unica strada per riprendere il campionato fermo da marzo. I club li assecondano, ma sanno che una misura urge. E con altri giocatori importanti, irrinunciabili costretti fuori, la necessità di chiudersi diventerà evidente.

Per il Sassuolo queste sono le parole di Carnevali un paio di giorni fa a Radio Sportiva: "Bolla? In America lo hanno fatto, non è semplice, bisogna studiare prima di arrivarci e forse c'è ancora tempo, ma bisogna essere preparati e l'importante è che determinate regole vengano decise prima poi ognuno le deve rispettare". E poi ci sono state anche le parole di De Zerbi a Radio Deejay: "Se si vuole portare a termine il campionato l'estrema soluzione è chiuderci in una bolla come l'NBA. Siamo professionisti, amiamo quello che facciamo".

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Sezione: Non solo Sasol / Data: Lun 12 ottobre 2020 alle 14:37
Autore: Redazione SN / Twitter: @sassuolonews
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